In merito alla questione si precisa che il rispetto dei Crediti Ambientali Minimi dedicati all'edilizia, con particolare riferimento al punto 2.5.6 del Decreto del 23 giugno 2022, prevede che i materiali abbiano i seguenti requisiti:

A. Qualora i prodotti siano costituiti da materiale vergine (quale ad esempio gli assortimenti a destinazione strutturale) si applicano i requisiti disposti al p.to a), ossia vi deve essere evidenza di una certificazione PEFC o FSC in relazione a tutto il materiale fornito;

B. Nel caso che il prodotto a base legno sia realizzato attraverso l'utilizzo di materia "prima-seconda", il Decreto richiede una certificazione della catena di custudia (PEFC o FSC) al fine di che il materiale abbia una percetuale di riciclato minimo del 70%. La stessa evidenza può essere fornita attraverso la certificazione ReMade in Italy o tramite Ecolabel Eu.

Per quanto concerne infine alla Guida DNSH, questa riporta in relazione al paragrafo "Protezione e ripristino della biodiversità e degli Ecosistemi" quanto di seguito:

"Al fine di garantire la protezione della biodiversità e delle aree di pregio, nel caso in cui l’intervento interessi almeno 1000m2 di superficie, distribuita su uno o più edifici, dovrà essere garantito che 80% del legno vergine utilizzato sia certificato FSC/PEFC o equivalente. Sarà pertanto necessario acquisire le Certificazioni FSC/PEFC o altra certificazione equivalente di prodotto rilasciata sotto accreditamento. Tutti gli altri prodotti in legno devono essere realizzati con legno riciclato/riutilizzato come descritto nella Scheda tecnica del materiale."

Quindi la linea guida prevede il soddisfacimento dell'intero par. 2.5.6 dei CAM in quanto pone l'attenzione sia su materiali ottenuti da legno vergine che su materiali ottenuti per riciclo.

Per quanto concerne gli edifici di dimensioni inferiori, si consiglia un interlocuzione diretta con gli uffici pertinenti del MEF.