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Quale specie legnosa è più adatta alla realizzazione di un pavimento?
Ho una casetta in Abruzzo, a 1.400 m. s.l.m., attualmente pavimentata con una vecchia moquette in feltro. Avrei intenzione di posare un pavimento rustico in legno, non incollato ma semplicemente poggiato ad incastro, di listelli o doghe maschiati, magari sulla moquette stessa, opportunamente lavata a fondo; per evitare lavori eccessivamente complessi sulla porta finestra, devo contenere lo spessore al massimo a 18/20 mm. Ho pensato a pino, larice e castagno; credo che i primi due siano piuttosto teneri al calpestio, ma forse esteticamente più belli; avete un parere da darmi?
Risposta a cura di Massimo Del Senno, Esperto Tecnologia del Legno
Pubblicato il 13/05/2023
Nella scelta dei materiali per un piano di calpestio è determinante la resistenza all’usura, che, almeno nel caso di pavimentazioni in legno, è affidata alle qualità del sistema di finitura.
Premesso questo è opportuno tener conto di alcune caratteristiche del supporto ligneo che concorrono al miglioramento (soprattutto in termini di durata) delle prestazioni del sistema supporto-finitura.
Dalla tabella seguente (per i pini si è preso come esempio il Pino silvestre, commercialmente la specie più significativa) si ricavano alcune osservazioni.
La durezza limita gli effetti del calpestio sulla forma del supporto favorendo l’aderenza fra supporto e finitura e sotto questo punto di vista la specie migliore è il larice, che però ha un comportamento peggiore di quello del castagno per quanto riguarda la stabilità igrotermica; in particolare il larice ha un elevato coefficiente di nervosità che può portare a deformazione degli elementi più facilmente che nelle altre specie.
D’altra parte l’elevato contenuto di tannini del Castagno lo rende suscettibile a discolorazioni causate dalla reazione di questi con composti del ferro.