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- Posizione, lunghezza, e profondità della stessa
- Investigare i motivi per cui il legno lamellare manifesti tali stati fessurativi
- Delineare i riflessi della presenza delle fessure sulla sicurezza strutturale dell’elemento
#Normativa #Proprietà meccaniche #Durabilità #Materiali da costruzione
Fessure da ritiro - elementi in lamellare
Quale è il limite ammissibile delle fessurazioni legate all'umidità di una trave in legno lamellare di abete GL24h?
Risposta a cura di Marco Luchetti, -
Pubblicato il 23/03/2023
Preliminarmente si precisa come la mappatura delle fessure da ritiro è parte di un'attività più ampia inquadrabile come diagnosi di strutture esistenti.
Venendo quindi alla domanda, si può affermare come sia fondamentale (per il diagnosta) riuscire a definire la posizione, lunghezza e profondità delle stesse durante l’analisi della struttura (di legno massiccio o di legno lamellare). In particolare, in relazione alle fessure medesime è quindi importante andare a rilevare per ciascuna di esse:
L’approccio più comune nel caratterizzare le fessure da ritiro (nel senso dello spessore) è quello di utilizzare uno spessimetro e un metro a nastro o pieghevole. La stessa profondità della stessa fessura deve essere misurata in più punti lungo il suo sviluppo (utile riferimento è riportato all'interno della DIN 4074-1 che definisce per le fessure più lunghe di 1 m o di 1/4 la lunghezza dell'elemento la misura della profondità a 1/3, 1/2 e 3/4 della lughezza stessa). In via semplicistica il parametro di classificazione si calcola come media delle profondità “r”, divisa per la lunghezza della base della sezione.
La definizione dello spessore della fessure sono direttamente correlabili con quella che possiamo definire sezione residua dell’elemento: a tal riguardo si precisa come la profondità della fessura influenza il comportamento a taglio dell’elemento in legno.
Mappate le fessure secondo il criterio della DIN 4074-1 e, volendo definire dei limiti di accettabilità, si evidenzia come il diagnosta insieme allo strutturista dovranno definire se la base osservata (al netto del fenomeno fessurativo) sia effettivamente sufficiente a garantire i criteri minimi di sicurezza attraverso l’applicazione della base efficace rilevata dell’elemento.
Per approfondimenti si rimanda alla seguente pubblicazione di Assolegno "COSTRUZIONI IN LEGNO ESISTENTI: DIAGNOSI E CONSOLIDAMENTO", scaricabile al seguente link: clicca qui