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Qual è il numero minimo di strati non carbonizzati di un pannello XLAM necessario in condizioni di incendio?
Vorrei un chiarimento in merito all'impiego del CLT o XLAM in strutture con requisito di resistenza al fuoco. Essendo un materiale che deve le proprie proprietà meccaniche all'incollaggio di strati di tavole incrociate (con colle, nella maggior parte dei casi, poliuretaniche, ovvero poco compatibili con una condizione di incendio), quasi sempre solo sull'interfaccia fra gli strati (e quasi mai sui lati delle tavole all'interno dello stesso strato). Come devono essere considerati questi elementi strutturali nel caso in cui, ad esempio, debbano avere una funzione comportamentale di "diaframma" anche in condizione di incendio? Faccio un esempio, se lo si utilizza come "piano rigido" per realizzare una copertura in legno, in cui l'Xlam deve fungere anche da elemento di stabilità per le travi principali, oppure come diaframma di piano in un edificio a pareti (in cui quindi le pareti di taglio in una direzione "tengono in piedi" le pareti ortogonali fuori piano e viceversa), qual è il numero minimo di strati che devono rimanere attivi dopo i minuti richiesti dalla resistenza al fuoco? Immagino non sia possibile, ad esempio, che dopo a 60 min su un R60 rimanga solo uno strato su un pannello a 3 strati. Riassumendo, correlata alla resistenza al fuoco e al suo campo di impiego, quando un pannello di Xlam può dirsi idoneo in funzione degli strati residui?
Risposta a cura di Mauro Andreolli, TimberTech
Pubblicato il 19/03/2023
L'impalcato di piano deve essere in grado di trasmettere le azioni necessarie, quindi il numero di strati residui, non carbonizzati deriverà dalla verifica della resistenza a taglio nel piano. A tal proposito si deve considerare che la resistenza a taglio (trascurando l'eventuale contributo, qualora presente, dell'incollaggio laterale delle tavole) è legata a due modalità di rottura: il taglio netto agente sul materiale legno di ogni strato e la torsione agente a livello dell'incollaggio tra due strati ortogonali.
Si comprende quindi che per avere una certa resistenza a taglio dovremo avere almeno 2 strati ortogonali, la cui carbonizzazione dovrà essere limitata dalla verifica a taglio netto su ciascuno strato. In ogni caso si deve considerare che, qualora la colla sia poliuretanica, va conservato un "copriferro" minimo di legno per evitare il rammollimento della stessa.
Trova maggiori informazioni in merito alla resistenza nel piano dei pannelli XLAM nell'articolo "Cross Laminated Timber (CLT) Beams Loaded in Plane: Testing Stiffness and Shear Strength, Francesco Boggian, Mauro Andreolli, Roberto Tomasi".
Dovranno inoltre essere verificate la connessioni tra pannello e pannello.