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E' possibile classificare legno massiccio fresco?
La DIN 4074-1 e le UNI EN 11035-1 sono da riferirsi a legno stagionato (U.R < 20%) o con le stesse è possibile classificare anche legno fresco? Visto che sulle stesse è riportato più volte che l'umidità di riferimento è quella del 20%, che senso ha - nel caso - classificare con le stesse il legno fresco? Per la DIN 4074-1, a legno fresco le tabelle di cui al punto 6 non sarebbero utilizzabili... se devo considerare le fessurazioni per classificare, e con il legno fresco la nota c) mi dice che non posso tenerne conto (perchè devono ancora svilupparsi...?) se mi si dice inoltre ai punti 5.12 e 6.3.1 che l'UR deve essere al 20%... posso usare queste norme per classificare un legname? Se io in cantiere ricevo un legname classificato, ad esempio, C24 e vedo che è stato classificato con la DIN 4074-1 o la UNI EN 11035-1, che ci sia riportata l'indicazione "DG" o meno, che cosa devo desumere, che è legno stagionato o fresco? Quel C24 è un valore su cui posso far affidamento, o devo aspettarmi un degrado meccanico?
Risposta a cura di Marco Luchetti, -
Pubblicato il 22/06/2022
La norma armonizzata UNI EN 14081-1 ( “Strutture di legno - Legno strutturale con sezione rettangolare classificato secondo la resistenza - Parte 1: Requisiti generali) delinea la possibiltà per il fabbricante di classificare sia il legno fresco che il legno stagionato. Nel caso venga fornito del legno essiccato o stagionato (ossia, semplificando, con umidità inferiore al 20%), nella rispettiva documentazione accompagnatoria (etichetta), lo stesso fabbricante dovrà indicare appunto la dicitura "DG" (acronimo appunto di Dry Graded). Nel caso non vi sia nessuna indicazione, il materiale fornito è da intendersi fresco.
A titolo di esempio si cita come la Norma UNI 11035 (versione 2010, attualmente richiamata all'interno della UNI EN 1912), riporta quanto di seguito: “la norma si applica al legno massiccio di qualsiasi dimensione e umidità”.
Per completezza di informazioni, si precisa come le NTC, al paragrafo 4.4.8.1.9, prescrivono che la massima tensione tangenziale di progetto, deve essere calcolata “considerando una larghezza di trave opportunamente ridotta per la presenza di eventuali fessurazioni”. La relativa Circolare Esplicativa - al medesimo paragrafo - aggiunge quanto di seguito, introducendo appunto il fattore kcr: “le fessurazioni, che possono instaurarsi anche in tempi successivi alla messa in opera, determinano una riduzione della larghezza della trave che si ripercuote sullo stato tensionale. Pertanto, ai fini del calcolo della tensione massima di taglio τd dovrà essere presa in considerazione una larghezza di trave ridotta secondo il fattore kcr" che appunto per il legno massiccio avrà la seguente correlazione: kcr = 2,0 / fv,k".
Quindi in relazione al "degrado meccanico" accennato nella domanda, questo, attraverso i coefficienti correttivi applicati nei relativi documenti legislativi di riferimento, nonchè nei rispettivi codici di calcolo europei, è già stato preso opportunamente in considerazione all'interno della fase di dimensionamento e verifica degli elementi che compongono l'orditura della copertura.