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Devo progettare un porticato in legno lamellare direttamente esposto alle intemperie. Che garanzie in termini di durabilità offre l'utilizzo del larice?
Devo progettare un porticato in legno lamellare direttamente esposto alle intemperie. L'impresa costruttrice mi ha detto di utilizzare il legno lamellare di larice così da evitare ogni problema di durabilità. E' sufficiente utilizzare questa essenza legnosa per non aver problemi?
Risposta a cura di Andrea Bernasconi, heig-vd CH-Yverdon | Borlini & Zanini SA | holztragwerke.ch
Pubblicato il 06/07/2021
No, non è sufficiente usare del larice per evitare ogni problema di durabilità del legno esposto alle intemperie. Il legno di larice presenta una durabilità migliore del comunemente usato legno di abete rosso, ma questo non significa che possa essere esposto alle intemperie senza problemi. Soltanto essendo certi di avere del legno di larice di buona qualità, privo di parti di alburno e poco soggetto alla fesssurazione (quindi con anelli regolari e pochi nodi) ci sono le premesse per poter sfruttare appieno la maggiore durabilità naturale del larice. Inoltre, perché ciò sia possibile, occorre prendere tutte le misure costruttive necessarie ad evitare che l'umidità del legno possa salire in modo eccessivo, e anche tutte le misure che ne permettano una rapida essiccazione. Senza che queste condizioni siano tutte e contemporaneamente rigorosamente rispettate, la durata di vita del legno di larice si riduce a pochi anni in più del legno di abete. Abbiamo già constatato come anche il legno di larice possa marcire in modo importante entro i primi 10 anni di vita. Non riteniamo sia particolarmente consolante aggiungere che si tratta pur sempre di un tempo doppio rispetto a quanto può succedere al legno di abete.
Fatta questa semplice e chiara premessa, una costruzione in legno di larice esposta all'azione diretta delle intemperie, realizzata nel rispetto di tutti - rigorosamente tutti - i principi costruttivi atti a favorire una buona durabilità nel tempo, permette di aspettarsi una durata di vita della stessa costruzione che superi i 20 anni e con un po' di fortuna possa arrivare anche a 30 anni. Tutto quello che va oltre questo termine, è da considerare come la sovrapposizione di più aspetti fortuitamente favorevoli.
Fra le misure costruttive da rispettare - e cioè oltre alla qualità ineccepibile del materiale - si possono citare i principi del rapido deflusso dell'acqua che arriva a contatto del legno, della mancanza di ogni forma di ristagno dell'acqua sul legno, dell'assenza di dettagli che favoriscano il contatto e l'assorbimento dell'acqua sulla superficie del legno (some superfici di contatto in cui l'acqua può confluire), della messa in opera di accorgimenti protettivi aggiuntivi (come per esempio ogni forma di gocciolatoio in prossimità dei bordi della superficie orizzontale inferiore del legno), e della quanto meno buona ventilazione spontanea e naturale di tutte le superfici del legno. In questo modo, l'impiego del legno di larice per elementi direttamente esposti alle intemperie permette di ottenere la durata di vita massima indicata sopra con una discreta probabilità di successo. Si tratta di una soluzione usata con successo - anche dal sottoscritto - per la realizzazione di ponti pedonali o di altre costruzioni, caratterizzate da esigenze che possono essere decisamente simili a quelle del porticato oggetto della domanda. Si tratta di una possibilità di impiego del legno di larice, che, se applicata correttamente, ne giustifica pienamente l'impiego. Resta solo da chiarire se tutto questo può essere riassunto nella forma dell'"evitare tutti i problemi", che forse è un po' troppo semplicistica.