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Vorrei sapere ogni quanto è necessario prevedere un trattamento "anti-sanguinamento" dei tannini per un rivestimento esterno in Cedro Rosso Canadese
Vorrei sapere ogni quanto è necessario prevedere un trattamento "anti-sanguinamento" dei tannini per un rivestimento esterno in Cedro Rosso Canadese. Se decidessi di non trattare il legno e vi fosse un "sanguinamento" dei tannini, è possibile togliere la macchia pulendo semplicemente la superficie?
Risposta a cura di Massimo Del Senno, Esperto Tecnologia del Legno
Pubblicato il 06/04/2021
Fra le conifere una specie interessata da significativi contenuti di tannini è senz’altro Thuja plicata (Western red cedar). Questa situazione può da luogo ad inconvenienti legati alla migrazione cromatografica, in presenza di significative umidità, sulla superficie dei manufatti.
Esiste nella documentazione, soprattutto commerciale, un sostanziale accordo sul fatto che per prevenire questi inconvenienti occorre mantenere l’umidità a livelli bassi (meno del 15%). Questo non è difficile da ottenersi, ma è problematico mantenerlo, soprattutto in applicazioni esterne. Occorre essere estremamente rigorosi nella protezione del manufatto dall’umidità; in commercio sono inoltre raccomandati vari prodotti (“stain blockers”) che impedirebbero la diffusione delle sostanze in questione, vanno comunque evitati prodotti in veicolo acquoso.
Eventuali affioramenti (“bleed”) danno luogo a discolorazioni che possono essere trattate con acido ossalico o comunque prodotti a base di acido ossalico, avendo l’avvertenza di consentire dopo il trattamento un’effettiva asciugatura della zona interessata.
Nel caso di interventi di carteggiatura accertarsi che i materiali impiegati (in particolare carte abrasive antistatiche) non possano lasciare sul manufatto residui ferrosi, che reagendo coi tannini i provocherebbero macchie bruno nerastre.