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#Isolamento termico #Ventilazione #Raffrescamento estivo
Quale il pacchetto di copertura consigliato nel caso di un piano di posa in pianelle?
Vorrei un consiglio su una stratigrafia corretta per la realizzazione di un nuovo tetto in legno isolato (dal freddo ma in questo caso anche soprattutto dal caldo) di un ex fienile da destinare ad abitazione. Il fabbricato è ubicato in Comune di Sansepolcro (AR), zona climatica E, ha struttura portante in muratura di pietra, fa parte di un piccolo agglomerato abitativo in zona agricola. Il tetto in legno, con pendenza 30% circa, tipico della nostra zona, si compone dall'interno verso l'esterno: travi in legno, travicelli in legno, pianelle di laterizio spessore cm. 2-3, soletta di cls spessore cm. 4-5 armata con rete elettrosaldata, guaina bituminosa impermeabilizzante, manto in tegole e coppi. Il nuovo tetto sarà a vista sui sottostanti locali abitabili e dovrà garantire un ottimo livello di efficienza energetica e di confort. Nell'area sono presenti alberature sparse
Risposta a cura di Michele De Beni, Esperto di edifici ad alta efficienza energetica
Pubblicato il 01/02/2021
Non mi è chiaro se l'intervento prevede, oltre alla realizzazione della nuova copertura, anche la coibentazione delle restanti stutture opache, quali pavimenti e pareti.
Sottolineo spesso come, proprio per ottenere in primis comfort (invernale ed estivo) e bassi fabbisogni di energia finale (energia elettrica, metano, etc..) è fondamentale distribuire la "qualità termica" in tutti i componenti delimitanti l'involucro termico e non "concentrare" la prestazione in uno solo di questi, ad esempio la copertura.
Normalmente, generalizzando molto, in un edificio come il suo, circa il 10% dell'energia termica invernale, è dispersa dalla copertura. Altra generalizzazione che però può aiutarla è che, in Estate, una finestra a tetto non schermata, seppur di buona vetrazione (Ug=1,1 W/mqK e g=0,5) lascia passare tanta energia termica quanto 100 mq della restante copertura.
Detto questo, la sua copertura, proprio per la sua particolare struttura (lignea) collocazione ed esposizione, più dei restanti componenti, è soggetta a forte irraggiamento estivo e perdite "incontrollate" (volgamente "spifferi") di aria calda e umida durante il periodo invernale. E' quindi importante che ogni strato, dal manto di copertura, all'isolante, ai teli, etc.. "lavori" per dare il proprio contributo.
Dall'esterno, verso l'interno, le suggerisco di seguito quindi le caratteristiche termofisiche da privilegiare:
1 - MANTO DI COPERTURA: prevedo un manto in coppi o tegole di laterizio. Le suggerisco di prevedere degli agganci per i pannelli fotovoltaici sulle falde ad Est e Sud. Il manto di copertura potrebbe essere posato con dei listelli di fissaggio, su un tavolato o un pannello OSB, protetto a sua volta da un telo impermeabile come "sicurezza" su eventuali infiltrazioni di acqua piovana per vento di traverso. Nel caso il manto di copertura fosse particolarmente scuro, le consiglierei di utilizzare un telo impermabile di tipo riflettente.
2 - CAMERA DI VENTILAZIONE: la camera di ventilazione dovrebbe essere calcolata in funzione della lunghezza della falda, ma generalizzando ancora, 6 cm sono già una ottima camera per falde fino a 9-10 ml. Importante che i listelli di ventilazione siano assicurati con dei "punti chiodo" sul telo traspirante sottostante
3 - TELO TRASPIRANTE: la funzione di questo telo è principalemte quella di proteggere l'isolante da umidità o pioggia che può entrare nella camera di ventilazione. Ne esistono di diversi tipi (molto traspiranti, riflettenti, monolitici o microporosi). Le consiglio un telo molto trapirante (Sd<0,3 ml) e microporoso, abbastanza resistente allo strappo, alle alte temperature e ai raggi UV.
4 - ISOLANTE: per coniugare caratteristiche di isolamento e capacità termica, le consiglierei di utilizzare un doppio strato di fibra di legno o fibra minerale, con densità piuttosto alte (>120 kg/mc almeno) con uno spessore totale di almeno 16 cm.
5 - TELO FRENO VAPORE: il telo freno vapore, come dice il nome, ha il compito di "frenare" l'aria umida che per differenza di pressione, tende ad attraversarlo in Inverno. Vista la sua collocazioen climatica, le consiglierei un telo igrovariabile che permette, nel caso di raffrescametno attivo del sottotetto, una efficace evaporazione verso l'interno nel periodo estivo.
6 - PIANO DI POSA: in alcuni interventi, ho visto che le "pianelle" (mattoni pieni spessore di 3-4 cm) sono normalmente appoggiate su una orditura secondaria di travicelli di legno massiccio e non su un massetto armato, ma credo sia una esigenza dettata dalle prestazioni sismiche che deve garantire l'edificio. Ad ogni modo, tale piano di notevole massa, ha diversi vantaggi, in primis aiuta a "stabilizzare" la temperatura interna del sottoetto. L'unico svantaggio potrebbe essere la necessità di attraversarlo con dei tasselli per fissare i listelli di contenimento dell'isolante e la conseguente foratura del telo freno vapore. Anche in questo caso, i "punti chiodo" aiuteranno a dare continuità alla tenuta all'aria del telo.
78 - ELEMENTI IMPIANTISTICI: non dimentichi di prestare particolare cura ad elementi che "attraversano" e "compeltano" la copertura quali colonne di scarico, finestre a tetto (da schermare!!), fissaggio di antenne e linee di vita. Tutti questi elementi dovranno essere posati con l'accortezza di preservare isolamento e tenuta all'aria del sistema. Le ditte che forniscono materiali isolanti per le coperture, hanno a catalogo diverse tecnologie che potrebbero illuminarla in tal senso.