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Vorrei avere delle informazioni in merito al calcolo di pareti controventate con tavole diagonali
Vorrei chiarimenti, riferimenti normativi, bibliografici o esempi in merito al calcolo, alla verifica e al comportamento di pareti intelaiate con sistema di controvento realizzato con tavole in legno massiccio poste a 45°
Risposta a cura di Andrea Bernasconi, heig-vd CH-Yverdon | Borlini & Zanini SA | holztragwerke.ch
Pubblicato il 06/07/2020
Non abbiamo mai incontrato normative che descrivessero come affrontare in modo specifico l'analisi della controventatura delle pareti intelaiate con tavole disposte a 45° una accanto all'altra e inchiodate agli elementi del telaio. La letteratura ingegneristica applicata alla carpenteria classica riporta qualche indicazione sulle travi composte con anima realizzata con doppio tavolato inclinato a +/- 45°, ma occorre andare indietro nel tempo e spesso si tratta semplicemente della descrizione delle forze agenti nelle diagonali, risultante dall'applicazione del modello del traliccio con diagonali a +/- 45°.
In realtà le tavole inclinate formano le diagonali di un traliccio composto dalle travi orizzontali alla base e alla sommità della parete a fare da correnti del traliccio, dai montanti verticali del telaio a fare da montanti del traliccio, e dalle tavole inclinate a fare da diagonali del traliccio. Le diagonali sono sollecitate a trazione o compressione in funzione della direzione della forza orizzontale applicata alla parete. Il caso del doppio tavolato in diagonale a +/- 45° è molto raro nelle pareti, ma usato a suo tempo talvolta per controventare le superfici delle coperture di grande dimensione. E per completezza aggiungiamo che l'angolo può variare anche di molto, senza che il modello strutturale debba essere rivisto.
Un calcolo approssimativo può essere eseguito in modo estremamente semplice a partire dalle forze agenti sui 4 lati della parete, per definizione parallele agli stessi 4 lati. Il numero di tavole in diagonale e la loro inclinazione permettono di determinare la forza agente su ogni diagonale, scomponendo la forza complessiva verticale rispetto all'orizzontale e rispetto alla direzione della diagonale. In realtà il gioco di forze e le sollecitazioni delle singole tavole sono più complesse, in quanto nella parte finale delle diagonali si creano delle componenti di sollecitazione flettente, dovuta al fatto che il nodo del traliccio riferito ad ogni diagonale non è sempre privo di eccentricità; quest'ultima è dovuta alla mancata coincidenza del collegamento diagonale-montante con il collegamento diagonale-corrente. Essendo spesso il collegamento di estremità delle diagonali ridotto a pochi chiodi, lo stesso risulta come l'elemento determinante ai fini della resistenza del sistema, mentre le singole tavole risultano piuttosto sovra-dimensionate, permettendo di accettare di non prendere in considerazione questi effetti locali. Si può idealmente immaginare come il collegamento del nodo del traliccio sia distribuito su tutta la lunghezza del corrente, o su tutta l'altezza del montante, e che ogni diagonale sia sollecitata in modo proporzionale alle proprie dimensioni rispetto all'altezza totale della parete. Non si deve dimenticare che anche i montanti devono essere collegati con le diagonali, in quanto elementi a pieno titolo del traliccio e con la funzione di riportare la forza delle diagonali sul montante opposto ad ogni nodo del traliccio. Inoltre i montanti verticali sono gli elementi di stabilizzazione delle diagonali in caso di sollecitazione e compressione, a evitarne lo sbandamento fuori dal piano della parete.
Benché in questo modo si possa procedere ad un calcolo approssimativo delle forze e dei collegamenti, occorre ricordare e sottolineare come si tratti di un modello molto semplificato, che in particolar modo non considera il fatto che i nodi del tralicci sono tutt'altro che privi di eccentricità. Tali eccentricità possono essere ridotte diminuendo l'interasse fra i montanti e mantenendo questo interasse ridotto rispetto alle dimensioni assolute della parete. Essendo di regola la chiodatura l'elemento decisamente determinante ai fini della resistenza del sistema, questo approccio può essere accettato. Inoltre la rigidezza di pareti di questo tipo è da considerarsi come molto ridotta, se comparata a pareti simili con pannellatura strutturale di pannelli a base legno, e ciò proprio a causa della sollecitazione più sfavorevole dei collegamenti e di una loro minore rigidezza.
Pareti di questo tipo con tavole inclinate sono quindi da considerare come elementi dalle prestazioni di resistenza e rigidezza ridotte, e quindi adatte solo per edifici o strutture di dimensioni modeste e con sollecitazioni ancora più modeste.