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I teli riflettenti sono efficaci nel migliorare il comportamento estivo di un tetto?
I teli riflettenti sono efficaci nel migliorare il comportamento estivo di un tetto in legno ventilato?
Risposta a cura di Michele De Beni, Esperto di edifici ad alta efficienza energetica
Pubblicato il 03/08/2020
I teli riflettenti (comunemente detti "Reflex") sono sicuramente un possibile aiuto per limitare i flussi di calore entranti nella copertura. Essi aumentano non solo la componente riflessa della radiazione solare direttamente incidente, ma anche quella relativa all'energia termica assorbita e poi riemessa dal manto di copertura. Questo calore viene quindi espulso tremite la camera di ventilazione. In parole piú semplici, fanno entrare meno calore verso l'interno degli ambienti sottostanti.
L'idea molto semplice di limitare il calore entrante nell'edificio, riflettendo la radiazione solare nel momento in cui essa "tocca" il mio elemento costruttivo, è uno dei principi più utilizzati dall'architettura spontanea dei climi caldi (si vedano ad esempio le famose abitazioni bianche delle isole greche o del Nord Africa). Difatti la comunione di materiale a basso coefficiente di assorbimento (colori chiari o riflettenti) ed alta emissività (laterizi, intonaci, pietre, etc.) è la strategia con cui queste abitazioni permettono, anche senza isolamento termico, un buon comfort nel periodo estivo.
Il miglioramento relativo del comfort interno degli ambienti posti direttamente a contatto con una copertura ventilata e dotata di un telo reflex, non si puó definire "a priori", in quanto dipende da una moltitudine di fattori, tra i quali la tipologia della copertura (a falde, piana, molto o poco coibentata, tipo di isolante, con o senza camera di ventilazione, colore e materiale del manto di copertura) e le condizioni climatiche esterne (climi con forte irraggiamento solare, ventosità, presenza o meno di smog o umidità relativa elevata, sito ombreggiato o completamente esposto).
Lo strato riflettente, nel caso di tetti ventilati, é fatto "coincidere" con il telo traspirante (a qui è aggiunto un layer solitamente di alluminio). Nel caso di tetti piani invece lo strato "riflettente" viene fatto coincidere con la guaina impermeabilizzante finale superficiale (questa tipologia di copertura é definita solitamente "COOL ROOF").
Come regola generale, dove ho maggiore spessore di isolamento termico o dove l'isolante è più pesante (cioé é piú "opaco" all'irraggiamento), il loro effetto incide in misura minore sulla riduzione dell'onda termica in ingresso, in quanto é proprio la qualitá della coibentazione che fa questo lavoro . Questi teli invece hanno una naturale collocazione (e quindi maggiore efficacia) nel caso in cui ho bassi spessori di isolanti più leggeri (ad esempio dei pannelli in EPS o PUR) in quanto, oltre a riflettere parte dell'onda termica, ne limitano l'innalzamento di temperatura e il flusso di calore entrante per conduzione (questi materiali hanno un valore di conducibilità termica molto sensibile alla temperatura esterna). Sono utili anche nel caso di coperture metaliche con colori scuri, più soggette a diventare bollenti se irraggiate.
Concludo con alcune note più tecniche, sottolineando che la presenza di questi teli riflettenti, da un punto di vista di calcolo, non influenza i valori di sfasamento e di riduzione dell'ampiezza dell'onda termica del pacchetto di copertura, seppur, di fatto, li migliora entrambi, con sensibile beneficio sulla riduzione dei consumi per il fabbisogno di raffrescamento.