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    #Tecniche costruttive   #Isolamento termico   #Ventilazione   #Raffrescamento estivo  

    Quanto deve essere la dimensione della camera di ventilazione di un tetto in legno?

    Quanto deve essere lo spessore dello strato di ventilazione di un tetto in legno in funzione della pendenza dello stesso?

    Risposta a cura di Michele De Beni, Esperto di edifici ad alta efficienza energetica

    Pubblicato il 03/06/2020

    Per rispondere in modo costruttivo alla sua domanda preferisco riassumerLe di seguito i motivi per cui è consigliabile realizzare coperture "ventilate" anzichè no. In primis, questa convenienza non dipende dalla tecnologia costruttiva della copertura, in legno o laterizio che sia, piuttosto da cosa succede "dentro" l'edificio (classi di umidità) e da fattori climatici esterni.

    Un altro aspetto rilevante è il tipo di ventilazione a cui ci riferiamo: stiamo parlando di ventilazione (cioè con una camera vera e propria dedicata) o di microventilazione o ventilazione "sottocoppo" (cioè della ventilazione che può innescarsi sotto il manto di copertura anche in assenza di una camera dedicata) : hanno funzioni e utilità diverse e consiglio sempre di valutarle entrambe. Sezioni.png La ventilazione ha molteplici funzioni che qui riassumo :

    • serve ad evacuare umidità sulla superficie inferiore della copertura. Tale umidità non è nient'altro che il risultato del vapore acqueo che, trasmigrando dagli ambienti interni sottostanti verso l’esterno, a contatto con le superfici esterne "fredde", condensa;
    • serve a limitare le temperature interne estive tra copertura e coibente che, a seconda del colore e del tipo di manto di copertura, possono arrivare sino ad 80°C: è fondamentale espellere questa aria calda prima che il calore si trasmetta per conduzione e irraggiamento agli ambienti sottostanti;
    • serve come strato di sicurezza per far defluire in gronda eventuali infiltrazioni d’acqua piovana dal manto di copertura;
    • può servire ad evitare scioglimenti circoscritti di neve e dinamiche di gelo/disgelo, dannose per il manto di copertura, uniformando il calore che in inverno sale dall’abitazione.

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    Altri elementi che possono influire sulla "efficacia" della ventilazione sono:

    • La dimensione ed il tipo delle aperture alla base (usualmente protetta da griglie);
    • Il tipo di colmo in sommità (che deve essere realizzato com un colmo "ventilato");
    • L'eventuale presenza di elementi che interrompono la falda quali abbaini, finestre a tetto, discontinuità della copertura o pannelli fotovoltaici integrati.

    Affinchè la ventilazione sia efficace quindi diventa importante assicurare che, in ingresso ed in uscita dalla falda, non vi siano ostacoli e che la sezione di transito sia sufficientemente ampia. Inoltre questi 3 fattori non sono assoluti, ma sono in funzione della pendenza della falda stessa: più la falda è inclinata e, grazie alla maggiore differenza di altezza dei punti di ingresso ed uscita, minore dovrà essere lo spessore della camera a parità di superficie di falda.

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    Di seguito ecco alcuni parametri utili al dimensionamento:

    • Secondo la UNI 9460, la sezione della camera di ventilazione tra manto di copertura e coibente deve essere minimo 20 mm di altezza. Ma è consigliabile utilizzare dai 40 ai 60mm da stabilire in funzione della pendenza;
    • Un'altro parametro indicato dalla norma è l'area della sezione "libera" misurata nel senso perpendicolare alla pendenza di falda che non dovrebbe mai essere inferiore a 200 cm²/m; nel caso di coperture con pendenze medie in Italia (30-35%) e lunghezze di falda non superiori ai 7 ml, sono necessari almeno 550 cmq netti (cioè escludendo l'area dei listelli di ventilazione) per metro lineare di falda.”
      Al di là di quello che indicano le norme, possiamo seguire una regola per cui più la falda è lunga e poco pendente, più devo aumentare lo spessore della camera di ventilazione per ridurre gli attriti e diminuire la perdita di carico, con spessori che possono variare dai 2 ai 7-8 cm nel caso di basse pendenze (tra i 20 ed i 15°) e falde lunghe (fino a 15 ml).

    La somma di tutti questi vantaggi è la migliore garanzia della durata sia della sua copertura che delle prestazioni termiche che essa può offrire. La ventilazione, in linea teorica, peggiora il valore della resistenza termica della stratigrafia di copertura, ma nella pratica, preservando nel tempo le qualità termoisoalnti del materiale coibente, aiuta a risparmiare energia.

    E' evidente quindi che l'importanza della ventilazione va ben al di là della mitigazione del surriscaldamento estivo. In realtà, il surriscaldamento degli ambienti di una mansarda, ad esempio, è la conseguenza di una molteplicità di fattori, e solo su alcuni di questi la ventilazione ha una influenza diretta. Si pensi ad esempio alla presenza di finestre a tetto non schermate: seppur dotate di vetri a protezione solare, l'energia termica che "entra" in un giorno da un singolo elemento di circa 0,65 m², equivale alla stesssa quantità che entra lo stesso giorno da una copertura di 100 m² di superficie e coibentata nei limiti di legge.

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    Quindi, la corretta progettazione di una camera di ventilazione deve essere visto solo come un primo passo, corretto, verso la creazione di ambienti confortevoli in Estate e non l'unico.