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Vibrazioni Unità Esterne su copertura lignea
Vivo nell'appartamento mansardato di un condominio. Il tetto è in legno e alcuni condomini vorrebbero installare direttamente sull'assito in legno i motori dei loro condizionatori(3 apparecchi). Vorrei chiedere quali problematiche potrebbero dare queste macchine, sia dal punto di vista acustico che relativamente alle vibrazioni trasmesse all'assito in legno, per dissuadere i condomini dal fare questo tipo di installazione. Grazie
Risposta a cura di Michele De Beni, Esperto di edifici ad alta efficienza energetica
Pubblicato il 01/04/2020
La sua domanda apre diversi argomenti che, in questa sede e data la vastità tecnica e legale dell'argomento, non è possibile approfondire nel dettaglio. Il quadro normativo all’interno del quale collocare la rumorosità prodotta da un impianto tecnologico di servizio solo ad alcuni dei condomini è piuttosto complesso e va affrontato con particolare attenzione al fine di non incorrere in errori che possano rende vano l’esito di una eventuale verifica fonometrica.
Al fine di individuare correttamente il riferimento normativo più idoneo alla valutazione delle immissioni (e quindi anche la strada di tutela che si vuole o che si può perseguire) è necessario individuare in maniera univoca l’oggetto delle misurazioni, la provenienza delle immissioni, la collocazione della sorgente e a servizio di chi sia l’impianto rumoroso.
Di certo, premesso che i condomini a cui lei fa riferimento, siano autorizzati dal condominio stesso ad installare sulla copertura tali unità esterne (quelle che lei chiama genericamente come "motori"), rimane da valutare quali siano i limiti massimi dei parametri quantitativi che la normativa acustica vigente pone in questo caso, sia verso la sua unità abitativa, che verso altri possibili recettori esterni al vostro condominio
Il DPCM 5/12/97, norma principe in tema di requisiti acustici passivi degli edifici, introduce limiti di rumorosità anche per gli impianti presenti nell’edificio, al fine di limitarne il disturbo verso unità abitative diverse da quelle ove sono installati (è il suo caso). I motori da lei menzionati, sono qualificabili come "Impianti a funzionamento continuo", cioè impianti fissi il cui livello sonoro emesso è (nel periodo considerato) costante nel tempo (impianti a funzionamento "discontinuo" sono ad esempio ascensori, scarichi idraulici, bagni,servizi igienici, rubinetteria). Evidenzio inoltre che il valore di emissione sonora delle unità esterne è estremamente variabile in funzione sia della taglia (di cui non ho elementi dalla sua breve mail), sia dai carichi termici variabili a cui gli stessi devono rispondere nel corso della giornata.
Per gli impianti a funzionamento continuo l’indicatore di riferimento è costituito dal livello LAeq(A) cioè dal livello equivalente di pressione sonora ponderato A. Per le residenze (negli ambienti di unità adiacenti da quelli in cui si trovano), gli impianti a funzionamento continuo non possono generare un livello LAeq(A) oltre i 25dB(A). Il livello del rumore degli impianti deve essere valutato nell’ambiente ove risulta più elevato. Per la misurazione il DPCM non indica alcuna norma tecnica specifica, ma vengono di norma utilizzate sia la UNI EN ISO 16032:2005 che la UNI EN ISO 10052:2005, i cui risultati sarebbe meglio normalizzare con il tempo di riverbero del suo locale. Difatti tali norme sono state anche recentemente prese a riferimento dalla recente norma UNI 11367 per la classificazione acustica volontaria degli edifici.
In relazione al rumore prodotto invece verso l'esterno, la norma di riferimento è il D.P.C.M. 14.11.1997 “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore”. Questo decreto fissa i limiti di rumore nell’ambiente esterno. In base alla classe acustica del luogo di installazione dell’unità, sia essa chiller o pompa di calore, il decreto fissa un limite di rumore immesso che non dovrà in nessun caso essere superato dall’unità. La classe acustica è ricavabile dal piano di zonizzazione che il comune è obbligato a realizzare.
In questa misura del valore massimo del livello sonoro, viene valutata indirettamente anche l'effetto delle vibrazioni del componente edilizio (nel suo caso la copertura lignea) che concorrono proprio a produrre tale onda sonora. Di altra valutazione sono invece le vibrazioni che possono giungere agli occupanti l'unità abitativa e/o arrecare danno alla struttura stessa e che, per i citati motivi iniziali, non approfondisco in tale sede.
Concludendo, ogni impianto a funzionamento continuo di nuova installazione, deve obbligatoriamente rispettare tale valore. Di certo, un copertura lignea "leggera", che lei definisce semplicemente "assito" è molto debole dal punto di vista del fonoisolamento, soprattutto se messo in diretto contatto con la sorgente stessa. Quello che le consiglio è di far valutare la realizzazione nel caso di un supporto (o di una piattaforma) che possa ospitare tali unità e che tramite un pacchetto appositamente progettato, possa sia limitare il rumore aereo che investe direttamente tale assito, sia assorbire in modo significativo le vibrazioni prodotte dai motori stessi.
Dal punto di vista tecnico, segnalo a lei ed ai suoi condomini che esistono motori che "a monte" hanno emissioni sonore limitate (ad esempio hanno compressori dotati di "inverter" e ventilatori con pale con profili aerodinamici forellati) e con piedini "anti-vibranti". In casi estremi esistono anche barriere fonoassorbenti con cui "circondare" tali motori ed assorbire il rumore prodotto in prossimità della sorgente stessa. Altro elemento di attenta valutazione devono essere tutte le tubazioni che attraverseranno il pacchetto di copertura, quali i corrugati di alimentazione e gli scarichi delle condense (se convogliati in una colonna di scarico interna).
Spero di averle dato sufficienti elementi di riflessione al fine di stimolare un costruttivo dibattito con i suoi condomini.