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    Strutture a pareti portanti intelaiate: quali accorgimenti sono necessari in sede di progetto nel caso di progettazione sismica di un’opera in CD “A” o CD “B”?

    Strutture a pareti portanti intelaiate: quali accorgimenti sono necessari in sede di progetto nel caso di progettazione sismica di un’opera in CD “A” o CD “B”?

    Risposta a cura di Mauro Andreolli, TimberTech

    Pubblicato il 03/01/2020

    Gli aspetti concettuali della progettazione sono illustrati dalle NTC 2018 al paragrafo 7.7.1:

    Gli edifici sismoresistenti di legno devono essere progettati con una concezione strutturale in accordo a uno dei seguenti comportamenti, anche tenuto conto delle disposizioni di cui al § 7.7.7:

    a) comportamento strutturale dissipativo; b) comportamento strutturale non dissipativo.

    Le strutture progettate secondo il comportamento strutturale dissipativo devono appartenere alla CD “A” o alla CD “B”, nel rispetto dei requisiti di cui al § 7.7.3, in relazione a: tipologia strutturale, tipologia di connessione e duttilità della connessione. Le zone dissipative devono essere localizzate, in accordo al meccanismo di collasso duttile globale prescelto, in alcuni dei collegamenti o in elementi specificatamente progettati; le membrature lignee devono essere considerate a comportamento elastico, salvo che non siano adottati per gli elementi strutturali provvedimenti tali da soddisfare i requisiti di duttilità di cui al § 7.7.3. Ai fini dell’applicazione dei criteri della progettazione in capacità, per assicurare la plasticizzazione delle zone dissipative (i collegamenti prescelti e/o gli elementi specificatamente progettati), queste devono possedere una capacità almeno pari alla domanda mentre le componenti non dissipative (gli altri collegamenti e gli elementi strutturali) adiacenti, debbono possedere una capacità pari alla capacità della zona dissipativa amplificata del fattore di sovraresistenza γRd, di cui alla Tab. 7.2.I; valori inferiori del fattore di sovraresistenza ed in ogni caso maggiori o uguali a 1,3 per CD “A” e a 1,1 per CD “B” devono essere giustificati sulla base di idonee evidenze teorico-sperimentali.”

    Non esiste tuttavia una chiara distinzione fra i criteri di progettazione da utilizzare in CD “A” e CD “B”, se non nella domanda di duttilità nelle zone dissipative e nel valore del fattore di sovraresistenza da adottare. Si leggano a tal proposito il paragrafo 7.7.3.1, che illustra le disposizioni da adottarsi nelle zone dissipative, e la Tab. 7.2.I, che riporta i fattori di sovraresistenza da utilizzarsi (1,6 in CD “A” e 1,3 in CD “B”).

    Non vengono altresì esplicitate quali zone devono essere considerate dissipative. A tal proposito nella recente letteratura (Follesa et al., 2018) si propongono per le strutture a telaio leggero:

    Question324-1.jpg

    Con riferimento all’applicazione della progettazione in capacità le componenti non dissipative FRd,b dovranno essere progettate a partire dalla capacità della zona dissipativa FRd,d amplificata del fattore di sovraresistenza γRd e divisa per il fattore di degrado oligociclico βdeg:

    Question324-2.jpg

    Riferimenti bibliografici: Follesa M., Fragiacomo M., Casagrande D., Tomasi R., Piazza M., Vassallo D., Canetti D., Rossi S., The new provisions for the seismic design of timber buildings in Europe, Engineering Structures 168 (2018) 736–747