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    Vorrei chiedere alcune delucidazioni sulla verifica a stabilità di travi soggette a flessione

    Vorrei chiedere alcune delucidazioni sulla verifica a stabilità di travi soggette a flessione. A tal proposito ho confrontato 3 diverse fonti: (A) CNR DT 206 - (B) Eurocodice5:2014 - (C) libro Strutture in Legno. Su tutte le fonti è riportata una formula semplificata per il calcolo della tensione critica ma solo sulla fonte (A) è specificato che tale formula vale solo per sezioni h/b>5 (sezioni poco usuali), mentre sulle restanti si tralascia di scrivere tale restrizione. A conti fatti, una sezione 14x20 cm, Legno C24, Lef=500 cm, la formula semplificata restituisce una tensione critica superiore del 32% rispetto a quanto dovrebbe essere, andando a sfavore di sicurezza. A seguito di quanto esposto vi chiedo se è corretto utilizzare la formula 6.32 della fonte (B) e la formula 4.68 della fonte (C).

    Risposta a cura di Mauro Andreolli, TimberTech

    Pubblicato il 06/12/2019

    La formula citata è, come dice correttamente il documento CNR-DT 206, una formula semplificata nel caso di aste prismatiche a sezione rettangolare con h/b > 5. Analoga osservazione è fatta nel testo "Piazza, Tomasi, Modena - Strutture in legno - Hoepli" dove, derivando l'espressione (4.60) si sottolinea che tale formula è accettabile per rapporti h/b > 4.

    E' facile dimostrare che tale formulazione semplificata si ottiene considerando Jt = (hxb^3)/3 (semplificazione valida nel caso di rapporti h/b > 4).

    Va sottolineato che travi in legno con rapporti h/b > 4 non sono poco usuali (nelle strutture in legno si possono realizzare travi aventi base 22 cm e altezza 220 cm) e che di fatto il problema dell'instabilità flessotorsionale è tipico proprio di queste sezioni particolarmente snelle.

    Risposta gentilmente concessa da promo_legno