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Perchè "garantire la continuità flessionale" delle pareti fra due impalcati?
La Circolare Esplicativa al par. C4.4.11 rimarca la necessità di garantire la continuità flessionale delle porzioni di parete comprese fra due impalcati successivi, quali sono le motivazioni di questa richiesta?
Risposta a cura di Maurizio Piazza, Università di Trento
Pubblicato il 07/01/2020
La Circolare Esplicativa indica che “per assicurare un’adeguata resistenza nei confronti della instabilità, deve essere assicurata la continuità flessionale della porzione di parete compresa tra due impalcati successivi.”
Per comprendere tale richiesta si deve innanzitutto ricordare che il vincolo alla base ed in sommità di una parete in legno può essere tipicamente schematizzato, in direzione ortogonale alla parete, come una cerniera lineare e pertanto un efficace collegamento con gli impalcati è fondamentale per evitare il ribaltamento della parete stessa fuori dal proprio piano. Del resto la continuità flessionale della parete tra i vincoli di base e sommità è fondamentale per evitare l’instabilità della parete stessa.
Per chiarire il concetto si osservi l’immagine sottostante. Il diaframma di base e le falde della copertura, opportunamente controventate e vincolate alla sommità della parete, potranno essere considerati vincoli al ribaltamento fuori piano della parete. Nella figura (a) la parete viene realizzata interrompendo i montanti: tale configurazione rappresenta una struttura labile, essendo ogni montante schematizzabile come un insieme di due aste con tre cerniere allineate. Per evitare labilità è quindi necessario realizzare i montanti come elementi continui dall’impalcato di base fino alla copertura come raffigurato nella figura (b).
Nell’esempio si è presa a riferimento una parete intelaiata ma considerazioni del tutto analoghe valgono anche per parerti realizzate in X-lam.
Parete intelaiata realizzata interrompendo la continuità flessionale dei montanti (a) o mediante montanti continui tra l’impalcato di base e quello di copertura (b)