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    #Normativa   #Calcolo strutturale   #Marcatura CE   #ETA   #Certificato di Valutazione Tecnica  

    Quale documentazione il produttore deve produrre per poter definire l’applicabilità della colonna “B” e permettere al progettista l’utilizzo dei coefficienti parziali ridotti previsti nelle NTC 2018?

    Il testo della Circolare esplicativa sembra voler legare il concetto di “produzioni continuative (…) dal quale risulti un coefficiente di variazione (…) della resistenza non superiore al 15%” alla presenza di iter certificativi (quali norme armonizzate e ETA) legati alla marcatura CE degli elementi prodotti. Quale documentazione il produttore deve produrre per poter definire l’applicabilità della colonna “B” e permettere al progettista l’utilizzo dei coefficienti parziali ridotti previsti nelle medesime NTC 2018?

    Risposta a cura di Maurizio Piazza, Università di Trento

    Pubblicato il 03/01/2020

    Le rinnovate Norme Tecniche per le Costruzioni di cui al DM 17.01.18, prevedono per la prima volta, la possibilità di applicare differenti coefficienti parziali di sicurezza (γM) in funzione del Coefficiente di Variazione della resistenza dei materiali a base legno.

    Infatti il paragrafo 4.4.6 delle NTC 2018 “Resistenza di Progetto” indica quanto segue: “Il coefficiente γM è valutato secondo la colonna A della tabella 4.4.III. Si possono assumere i valori riportati nella colonna B della stessa tabella, per produzioni continuative di elementi o strutture, (…) dal quale risulti un coefficiente di variazione (rapporto tra scarto quadratico medio e valor medio) della resistenza non superiore al 15%. Le suddette produzioni devono essere inserite in un sistema di qualità di cui al § 11.7.

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    Sempre in relazione all’argomento, si precisa che i modelli probabilistici, riconosciuti a livello internazionale per il calcolo dei rispettivi Coefficienti di Variazione (CoV), sono quelli forniti dalla JCSS (Joint Commitee on Structural Safety).

    La stessa JCSS assume - per gli assortimenti “incollati” oggetto di controllo continuo (oggi disciplinati dalle specifiche tecniche armonizzate richiamate dal par. 11.7, quali ad es. UNI EN 14080 per legno lamellare incollato o EAD 130005-00-0304 per elementi cosiddetti X-lam) i seguenti Coefficienti di Variazione (CoV):

    • CoV ≤ 15% per la Resistenza a flessione (Rm);
    • CoV ≤ 13% per quanto riguarda il Modulo di elasticità a flessione (Em)

    Allo stesso modo, la nuova Circolare Esplicativa– riprendendo indirettamente quanto indicato dalla JCSS - riporta al par. C4.4.6 la seguente dicitura:

    Nella Tabella 4.4.III delle NTC sono forniti i valori del coefficiente parziale di sicurezza relativo al materiale. I valori appartenenti alla colonna “A” possono essere sempre adottati; i valori riportati in colonna "B" possono essere sempre adottati purché i materiali utilizzati siano prodotti secondo un sistema di qualità e quindi certificati secondo la lettera A) o C) (ETA) di cui al par. 11.1

    Quindi nel caso di elementi incollati (quali ad es. legno lamellare e X-lam), oggetto di marcatura CE secondo le rispettive specifiche tecniche applicabili da cui risulti un controllo continuativo della produzione, questi possono essere attribuiti alla colonna B della tab. 4.4.III attraverso la seguente documentazione accompagnatoria (come altresì definito nel par. 11.7.10.1.2 “Forniture e documentazione di accompagnamento”) senza la necessità di ulteriori documentazione a corredo della fornitura:

    • una copia della documentazione di marcatura CE, secondo il sistema di valutazione e verifica della costanza della prestazione applicabile al prodotto in questione;
    • la Dichiarazione di Prestazione di cui al Regolamento (UE) n.305/2011.

    Infine si riporta una ulteriore nota di chiarimento in merito alla dicitura introdotta al par. C11.7.10 (“Fabbricanti e Centri di Lavorazione”) che aggiunge quanto segue:

    Il fabbricante deve assicurare un sistema di controllo della produzione in fabbrica, tale da poter attribuire al prodotto i coefficienti parziali di sicurezza di cui al par. 4.4.6 delle NTC. Qualora il fabbricante intendesse attribuire il tipo di legname alla colonna “B” della tabella 4.4.III delle NTC, nella documentazione di accompagnamento delle forniture deve essere fatto esplicito riferimento ai coefficienti di variazione calcolati in fase di caratterizzazione fisico-meccanica dei prodotti”.

    Si ricorda che il termine “tipo di legname” si riferisce ad elementi in legno massiccio e ha una sua precisa collocazione normativa definita all’interno della UNI 11035-1 “Legno Strutturale – Classificazione a vista dei legnami secondo la resistenza meccanica” (norma richiamata dalle medesime NTC). Per facilità di lettura si riporta tale definizione:

    • § 3.18 (UNI 11035-1): Tipo di legname: materiale al quale si applicano i valori caratteristici. Il tipo di legname viene definito da parametri quali specie, provenienza e categoria. Ogni tipo di legname comprende assortimenti di varia sezione e lunghezza, i quali devono contribuire tutti insieme alla determinazione dei valori caratteristici.

    Quindi solo in relazione ad elementi in legno massiccio, qualora il produttore sia interessato ad attribuire i coefficienti della colonna B, dovrà – all’interno della documentazione accompagnatoria – fare riferimento ai coefficienti di variazione calcolati in fase di caratterizzazione fisico – meccanica dei prodotti (vedi procedure di derivazione dei valori caratteristici indicati nella UNI EN 384 “Legno strutturale - Determinazione dei valori caratteristici delle proprietà meccaniche e della massa volumica”) elaborando una specifica dichiarazione dedicata.

    L’approfondimento documentale specificato al par. C11.7.10 della Circolare Esplicativa troverebbe giustificazione nei Coefficienti di Variazione proposti per il legno massiccio dai modelli probabilistici definiti dalla Joint Commitee on Structural Safety che proprio per tale assortimento, in riferimento alle conifere di provenienza europea, prevedono:

    • CoV ≤ 25% per la Resistenza a flessione (Rm);
    • CoV ≤ 13% per quanto riguarda il Modulo di elasticità a flessione (Em)

    Tali coefficienti infatti non consentirebbero di fatto una attribuzione diretta con i valori di γM disposti nella colonna B, comportando contestualmente un approfondimento delle caratteristiche fisiche-meccaniche del tipo di legname oggetto di attività di testing.

    Riferimenti bibliografici:

    • EAD 130005-00-0304 “Solid wood slab element for use as structural element in buildings
    • JCSS Probabilistic Model Code – Part 3 : Resistance Models – Properties of Timber
    • UNI 11035-1 “Legno Strutturale – Classificazione a vista dei legnami secondo la resistenza meccanica
    • UNI EN 14080 “Strutture di legno - Legno lamellare incollato e legno massiccio incollato – Requisiti