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Impermeabilizzazione dell'attacco a terra di una struttura in legno
Sto costruendo una casa in Xlam su fondazioni con igloo. La domanda è per l'attacco legno/fondazione. L'impresa lo ha eseguito con una guaina taglia muro posata sul cordolo di ca e sopra vi ha fissato un dormiente di larice. La trave di larice è sopra la quota del terreno ma con il getto del marciapiede andrà a filo Per impermeabilizzarla è stata lasciata una intercapedine con inserito all'interno dell'XPS tra il larice ed il getto del marciapiede a lato. Marciapiede finito poi con Mapelastic. È corretto? Ulteriori accorgimenti?
Risposta a cura di Andrea Bernasconi, heig-vd CH-Yverdon | Borlini & Zanini SA | holztragwerke.ch
Pubblicato il 02/01/2020
Senza avere le indicazioni esatte su come è stato realizzato - o progettato - il dettaglio del piede della parete in XLAM è difficile valutare la situazione. Ci limitiamo quindi ad alcune considerazioni generiche, ma di pertinenza diretta con la domanda e utili ad analizzare e valutare la situazione specifica.
Il dormiente in larice è di per sé sensato solo in funzione di un eventuale alto tasso di umidità al suolo durante la fase di montaggio dell'edificio, e questo in funzione della maggior resistenza al degrado biologico del larice rispetto all'abete. Il dormiente in larice - come pure in una qualsiasi altra specie legnosa - non rappresenta una barriera contro la risalita di eventuale umidità presente nelle fondamenta di materiale minerale, e non impedisce quindi la risalita dell'umidità verso il resto della struttura in legno. L'impiego di una membrana impermeabile all'acqua e al vapore per separare le fondamenta dalla struttura in legno è, a nostro modo di vedere, indispensabile. A meno che non possa essere sicuri e certi, senza ombra di dubbio, che dalle fondamenta mai e poi mai potrà arrivare umidità; cosa poco veritiera, se di fatto le fondamenta sono a livello del terreno e quindi a contatto con lo stesso.
Inoltre la resistenza meccanica del dormiente in larice è sempre minore della resistenza a compressione di una parete XLAM; quindi, il dormiente in larice può essere sufficientemente resistente a sostenere tutti i carichi che lo devono attraversare (ciò e possibile di regola quanto meno fino a due piani di altezza dell'edificio di forma regolare e omogena), ma rappresenterà sempre un punto debole nella discesa dei carichi verticali, che secondo una logica della concezione strutturale andrebbe evitato.
Il livello in altezza della parte inferiore della struttura e costruzione in legno dovrebbe sempre essere più alto del livello finito del terreno esterno. Ciò per assicurarsi che il legno non possa essere in alcun caso il punto di arrivo del deflusso dell'acqua, che potrebbe e può, di fatto, infiltrarsi ovunque.
A nostro modo di vedere uno strato di XPS non può essere considerato come uno strato ermetico all'acqua e il rivestimento del marciapiede è di poca rilevanza. Di estrema rilevanza è invece il modo con cui si assicura l'ermeticità all'acqua del lato esterno dell'XLAM, o dello strato esterno all'XPS, e come si assicura che lo scorrimento verticale dell'acqua al piede della parete possa essere continuato ad allontanare l'acqua dalla stessa.
La domanda lascia intendere che allo spigolo inferiore dell'edificio si trovino il rivestimento del marciapiede - e forse della parte esterna della parete - uno strato di XPS e il legno più o meno nel medesimo punto. È molto probabile, per non dire quasi certo, che in questa zona si formeranno delle fessure o dei movimenti che faranno arrivare l'acqua direttamente a contatto con il legno delle parti XLAM o comunque del dormiente in larice. E se ciò dovesse essere il caso, prima o poi, ma con certezza, il degrado del dormiente inizierà, e immediatamente dopo le pareti subiranno la medesima sorte.
Risposta gentilmente concessa da promo_legno