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#Specie legnose #Durabilità #Materiali da costruzione
Protezione da attacchi biotici di vecchie capriate in legno
Nel restauro di una cascina abbiamo usato vecchie capriate ed il resto del tetto di castagno in assette battentate di diverse misure. Le travi sono state sabbiate ed ora hanno un colore magnifico ma volendole proteggere abbiamo usato un impregnante trasparente. Il risultato è terribile poiché il legno scurisce moltissimo e sembrano travi finte. Ci aiutate per cortesia a trovare un prodotto che protegga sia noi dalla polvere del legno che le travi? Ci dicono che qualsiasi prodotto scurirà inevitabilmente le capriate e di questo mi dispiace.
Risposta a cura di Massimo Del Senno, Esperto Tecnologia del Legno
Pubblicato il 02/01/2020
Non è chiaro dal testo del quesito se sono di castagno solo le tavolette dell’assito o anche le capriate. Se la “polvere di legno” dalla quale si cerca protezione fosse, come è lecito credere, rosura determinata dallo sfarfallamento di insetti lignivori è da ritenere che o siano presenti elementi di un’altra specie legnosa, o che quelli di castagno presentino consistenti porzioni di alburno (che dovrebbe essere riconoscibile dato che questa specie è caratterizzata da durame differenziato). In una situazione di servizio come quella che si evince dal quesito (al chiuso) non dovrebbero sussistere rischi di attacchi fungini (a meno di difetti del pacco di copertura che consentano di percolare all’acqua eventualmente accumulata sopra il tetto o di un’umidità interna che determini importanti fenomeni di condensa).
Quanto agli insetti il durame di castagno è naturalmente resistente sia agli anobidi (“tarli”) che ai cerambicidi (Hesperophanes cinereus), quindi (sempre fatta salva l’assenza di alburno) elementi di castagno non necessitano di protezione. Se le travi delle capriate non sono di castagno, ma come in genere avviene, di Abete rosso, possono essere attaccate da insetti anche nel durame (peraltro non differenziato) e, se l’umidità del materiale non è inferiore al 20% sono possibili anche attacchi fungini. Anche se il trattamento di elementi in opera (ovviamente effettuabile a pennello o a spruzzo) non garantisce la penetrazione richiesta per una protezione totale è il caso di ricorrere ad un impregnante incolore (l’affermazione che “qualsiasi prodotto scurirà inevitabilmente le capriate” è discutibile: prima della scelta è il caso di informarsi presso rivenditori o meglio produttori qualificati). Di solito il prodotto preservante vira di colore anche (e soprattutto) per effetto delle radiazioni solari, che al coperto non dovrebbero creare problemi. Rimane il problema del materiale già “scurito”: si potrebbero utilizzare trattamenti chimici, ma non è detto che il materiale così trattato riacquisiti il colore originario, mentre (se la variazione sgradevole osservata interessa una profondità limitata) si otterrebbero buoni risultati mediante rimozione meccanica (carteggiatura o magari un’altra sabbiatura).
Risposta gentilmente concessa da promo_legno